Donne nel SaaS: Zuzana di Minit
Non vediamo l’ora di presentare, per le nostre interviste bisettimanali Donne nel Saas, un’altra persona che è una vera fonte di ispirazione nel settore tech. La sua storia ci insegna come sia importante cogliere le opportunità inaspettate (ma che ci meritiamo). Nonostante abbia già una biografia molto interessante, Zuzana è solo all’inizio della sua carriera.
Incontriamo Zuzana di Minit, una società di process mining che aiuta le aziende a ottimizzare l’operatività. Inizialmente Zuzana voleva ottenere un PhD, e il suo percorso non era necessariamente orientato verso il campo SaaS. È stato il fascino del mondo tech che l’ha spinta a iniziare il suo percorso in questo ambito, e da allora la sua missione è aiutare le aziende a crescere.
Ciao Zuzana, puoi presentarti e dirci qual è il tuo ruolo e l’azienda dove lavori?
Ciao! MI chiamo Zuzana Vancova e mi occupo della creazione delle strategie in Minit Process Mining.
Il process mining sta avendo molto successo. Questa tecnologia permette alle aziende di capire i loro processi e operatività, e le aiuta a migliorare a livello operativo. Sempre più aziende sono interessate alle soluzioni Minit, perché offrono prodotti molto validi, coinvolgono i clienti, sono flessibili e si applicano velocemente. Sono in Minit da 9 mesi e arrivata qui dopo aver aiutato a creare e co-gestire l’operatività di una startup che è cresciuta da 80 a 300 dipendenti.
Il mio attuale lavoro in Minit consiste nel prendersi cura della scalabilità dell’esecuzione dei lavori, allineando il team sugli obiettivi comuni, incentivando le alte prestazioni, e garantendo la trasparenza dei risultati. Ciò di cui mi occupo è un’insieme di Finanza, Ops e Risorse Umane, per cui, ho molti cappelli! 🙂 Come parte dell’esecutivo, sono responsabile di verificare i parametri più importanti, controllare lo stato di salute dell’azienda e assicurare che il team di lavoro sia efficiente e produttivo.
Hai studiato tecnologia? Ritieni che sia importante avere una formazione tecnologica per trovare lavoro in una startup tech?
Non credo, dipende dal ruolo. In tutte le attività, e anche il settore tech, ci sono ruoli tradizionali: nelle Vendite, Marketing, Finanza , Risorse Umane e Ops. Nella maggior parte dei casi non serve avere un’educazione tech per questi ruoli.
Un backround tecnologico serve per ruoli che hanno a che fare con l’Ingegneria, i reparti Produzione e Sicurezza, e altri ruoli nella Prevendita, Consulenza e Servizi. Comunque non è una regola fissa. Ho visto manager assumere persone in gamba che non necessariamente avevano le competenze adatte a quel ruolo, ma dimostravano un grande potenziale per imparare a farlo bene.
Avere un’educazione tech aiuta, ma non è così importante per svolgere questi ruoli.
Qual è stata la sfida più grande per te quando sei entrata nel campo della tecnologia e come sei riuscita a superarla?
Che era tutto completamente nuovo. Dato che ero stata assunta nel team direttivo di una startup di 100 persone – che assumeva 10-20 nuovi dipendenti ogni mese – dovevo assicurarmi che riuscivamo a sostenere questa crescita. Nello stesso tempo dovevo anche capire bene in cosa consisteva il mio lavoro, e darmi da fare. Inoltre era importante anche conquistare il rispetto del team, dato che ero abbastanza giovane. Quest’ultima cosa è arrivata velocemente, quando il team ha potuto vedere i miei primi successi.
Le cose che mi hanno aiutato in questo, sono state l’avere un approccio strutturato, l’ascolto attivo e seguire con attenzione le azioni fino al loro completamento. Ho sempre supportato al meglio che potevoil mio team, e quando è servito li ho sostenuti con forza. Dopo quattro mesi dall’assunzione, sono stata promossa e ho avuto maggiori responsabilità.
Ripensando al tuo percorso e a come sei arrivata dove sei oggi, c’è qualcosa che cambieresti?
No. Ho potuto crescere molto, sia come persona, sia come leader, grazie alle esperienze che ho fatto, ed è stato molto bello avere avuto questa possibilità. Molte di queste sono state delle vere lezioni di vita, alcune delle quali mi hanno aiutato anche a capire meglio le mie sensazioni e attitudini.
Come ci si sente a lavorare in un ambiente a predominanza maschile?
Beh, in realtà credo che le divisioni, come pensare a “maschi” e “femmine” al lavoro non serva a nulla. Il motivo è semplice: un approccio di questo tipo serve sono ad allontanare, invece che ad avvicinare. Non stimola a lavorare insieme, al rispetto reciproco e all’empatia.
Invece, credo che ognuno di noi abbia le proprie qualità, per questo mi piace molto la diversità, conoscere le persone per come sono, indipendentemente dal genere, orientamento, colore della pelle, preferenze o qualsiasi altra diversità possano avere. Ognuno di noi ha qualcosa di buono da condividere con gli altri. È solo questione di valorizzare le differenze, e utilizzarle per lavorare insieme. Questo richiede una certo atteggiamento mentale, che è proprio quello che io tengo al lavoro.
Anche se non ho mai sperimentato personalmente problemi legati alla differenza di genere (o altro tipo di diseguaglianze che si possono riscontrare negli ambienti di lavoro) credo che sia una realtà. Sono dalla parte di chi si batte quotidianamente per questi problemi. Credo che sia responsabilità di ognuno combattere i nostri pregiudizi.
Solo il 3% delle donne afferma che una carriera nella tecnologia sia stata la loro prima scelta. Perché credi che lavorare in una startup tecnologica o SaaS sia un buon percorso di carriera?
Questo è interessante. Per prima cosa, lasciami dire per chi credo sia un buon percorso di carriera, e poi perché lo è.
Credo che sia un buon percorso di carriera per chi è a suo agio con il continuo cambiamento, in un ambiente molto impegnativo e a volte anche stressante, caratterizzato da continui alti e bassi, sia a livello aziendale che personale. Quindi è più adatto a certi tipi di personalità. (No, non significa che devi essere un estroverso!)
Non è corretto pensare che se non si ha il background adatto, è difficile lavorare in questo settore. Una startup offre inifiinte possibilità lavorative. L’importante è essere determinati a raggiungere i risultati nel proprio lavoro.
Se fai così, vedrai come crescerai personalmente, professionalmente e anche come leader! Avrai la possibilità di lavorare in diversi ambiti e di conoscere il contesto globale dove si muovono le startup, perché queste aziende hanno una cultura molto aperta.
L’ambiente è veloce, e a volte un po’ estremo, ma offre opportunità di crescita e di apprendimento. Puoi trovare un’incredibile soddisfazione: che si tratti di realizzare qualcosa, di lavorare per una causa comune, di avere la fiducia dei tuoi colleghi o semplicemente di aiutare gli altri. Credo che tutte queste cose siano disponibili per chi desidera fare una carriera nella tecnologia.
Vedi una mancanza di presenza femminile nella tua startup? Se sì, come pensi che si possa cambiare?
Non è il caso di Minit. Nella nostra azienda abbiamo il 20% di donne e il 33% in posizioni di comando, valore quest’ultimo ben più alto dellla media del 20%, che è lo standard di riferimento. Abbiamo femmine anche in ruoli tecnici, come nel reparto Produzione, dove 2 donne guidano i rispettivi team.
Cosa consiglieresti alle donne che desiderano entrare nel settore tecnologico?
Usa le tue conoscenze. Verifica se conosci persone che lavorano in ambito tech e invitale per un caffè, o chiedi se ti puoi presentare. Parlare con loro ti può dare un’idea di cosa sia lavorare in ambito tecnologico, cosa che potrebbe suscitare il tuo interesse per questo campo.
Potresti consigliarci qualche lettura utile per le donne che vorrebbero fare un percorso in questo settore?
Fra i libri, direi Trillion Dollar Coach (uno dei miei preferiti!), Blitzscaling e The Ride of a Lifetime. Parlando di Podcast: Masters of Scale. Se stai considerando una carriera nel SaaS, dai un’occhiata a The Saas CFO blog. Potresti anche ascoltare cosa dicono le prime 10-15 donne leader in ambito tech; io sceglierei Sheryl Sandberg e Amy Gallo.
Le persone che lavorano nelle startup sono di solito molto occupate. Come gestisci l’equilibrio tra lavoro e vita privata? Riesci a trovare il tempo per i tuoi hobby?
L’equilibrio casa-lavoro ha due aspetti, esterno e interno. In questi anni ho imparato che l’equilibrio casa-lavoro dipende dai legami personali. Naturalmente, ciò che sposta l’ago della bilancia è l’entità del carico di lavoro, che può diventare un ostacolo. Se vuoi avere tempo per te stesso o per attività extra lavoro, ti devi concentrare su entrambi: casa e lavoro.
Per far questo devi imparare a essere più consapevole dei tuoi bisogni e ascoltarli, capire cosa ti muove profondamente e anche darti nuove priorità quando serve. A volte non si riesce a trovare un equilibrio perfetto, e abbiamo bisogno di dedicare più tempo al lavoro. Tutto in realtà diventa più gestibile, quando ti accorgi che non succede nulla se fai di meno, a patto che quando lavori, lo fai con molta attenzione. Consiglierei di ascoltare bene i propri bisogni.
Per quanto mi riguarda, riesco a trovare tempo per me. Mi sono recentemente impegnata come tutor per Growni.sk. Con un mio amico stiamo fondando un piccolo circolo di responsabili ops, e io sono anche membro di un gruppo Lean. Inoltre, amo molto viaggiare.
So che hai viaggiato in Sri Lanka da sola. Che impatto ha avuto sulla tua vita? Consiglieresti questa esperienza ad altri?
Viaggiare da sola è stata una grande fonte di ispirazione per me. Ogni anno, faccio una pausa dal lavoro per poter viaggiare. Ammirare la bellezza del mondo risveglia qualcosa di meraviglioso in me.
L’anno scorso, viaggiando nello Sri Lanka, durante un viaggio di sei ore in treno ho attraversato paesaggi con coltivazioni di tè, e mi sono sentita come un bambino che si stupisce. Ci sono così tanti posti fantastici da visitare e incredibili persone da incontrare nel mondo! Queste esperienze ti danno sempre qualcosa e ritornano a casa con te, e le porterai in ricordo per tutta la vita.
Viaggiare fa conoscere meglio se stessi. Adoro conoscere le storie di vita della gente; parlando con le persone a volte ti accorgi della loro difficile situazione, e in altri casi invece scopri una leggerezza nell’affrontare la vita che è perfino divertente Anche monaci e suore che vivono nei monasteri non sono immuni dall’avere luci e ombre nelle loro vite.
Non mi sono mai sentita sola viaggiando, e questo per me è la bellezza del viaggiare. È anche un momento per riconnettermi con me stessa, riflettere sui mesi appena passati e ritornare a casa piena di gioia ed energia positiva.
Iniziativa Donne in SaaS
Lo sapevi che solo il 3% delle donne dichiara che una carriera nella tecnologia è la sua prima scelta, e che solo il 5% delle posizioni di leadership nella tecnologia è occupato da una donna? Con la nostra nuova iniziativa – interviste Donne in SaaS, vogliamo stimolare più donne a entrare in ambito SaaS e tech, e combattere i pregiudizi associati a questo settore.
Ogni due settimane, potrai leggere interviste a donne che hanno deciso di intraprendere un percorso di carriera nel settore SaaS, e che sono una vera fonte di ispirazione. Nel prossimo articolo parleremo con Diana Fusekova, Demand Generation Marketing Executive di Blooomreach.